Una finestra aperta sulla «grande époque»

Archivio per novembre, 2011

Nuovi inserimenti – Paesaggi

Pubblicati nella pagina paesaggi:

p-028-20160322 f cont fort.JPG

p-027-20160104.JPG

 

 

Pubblicità

Nuovi inserimenti – Ritratti

Pubblicati nella pagina ritratti:

 


Criniere blanche a la charge

Criniere blanche a la charge

Criniere blanche a la charge

Stefano Manni

Criniere blanche a la charge

Tromba del Settimo Corazzieri, tenuta da campagna 1811

La figura (liberamente mutuata ed adattata da una tela del grande Edourad Detaille),  si ispira ad una tavola uniformologica a colori del Martinet, riportante una delle due versioni dell’uniforme dei musicanti del VII Corazzieri Francesi nell’anno in argomento, per la precisione, quella che prevede giubba e mostre al colletto color giallo giunchiglia, bottoniere e profilatura del colletto in blu e mantello (affardellato sulla valigia dietro l’arcione posteriore della sella), ripiegato in modo che sia visibile parte della saia interna scarlatta. La giubba è chiusa da 9 bottoni di peltro leggermente bombati e recanti, stampigliato, il numerale del reggimento. L’altra contemporanea versione, differisce nella tinta delle bottoniere e della profilatura del colletto, che sono bianchi. Per entrambi sono previsti calzoni al ginocchio in tessuto grezzo color ocra-marroncino (da utilizzarsi con ghette interne in tessuto bianco per una migliore calzata dello stivale alto con paraginocchio), pennacchio (se non riposto nella valigia recante il numerale del reggimento, come in questo frangente) scarlatto, così come la cordellatura della tromba. Le spalline sono in lana frangiata bianca. Il pennacchio scarlatto, destinato ad ornare l’elmo nelle occasioni ufficiali (ancorchè non di rado anche in campagna ne venisse fatto sfoggio), è stato certamente riposto nella valigia, se non lasciato presso l’alloggio o il bivacco. Il cinturone, che sulla sinistra reca i pendagli reggi sciabola, è in cuoio tinto bianco con fibbia in rame ottonato recante il fregio di granata in rilievo. Interessante rimarcare che, nonostante nella stragrande maggioranza delle rappresentazioni iconografiche i trombettieri del Settimo Corazzieri ci vengono tramandati come ligi alla tradizione che voleva i musicanti delle truppe “corazzate” indossare la vistosa giubba con bottoniere, a tinte diverse da reggimento a reggimento (derivante forse da una mancanza di effetti per tutti), questo reparto fosse l’unico ad avere corpetti a sufficienza anche per le sue “cornettes”. Che l’anno sia il 1811 è confermato anche dal fatto che il nostro, (contrariamente a tanti suoi commilitoni che preferirono ignorare, ancorchè non senza motivo, i regolamenti), indossa l’impopolare e scadente modello di elmo entrato in servizio, per la truppa dei corazzieri, proprio in quell’anno, e che, col suo cimiero privo di sbalzi e istoriazioni, la cattiva qualità del ferro per il coppo, della pelliccia del turbante, del rame ottonato del cimiero, del crine di cavallo ad ornamento dello stesso (bianco per  trombettieri e nero per i cavalleggeri) e del soggolo, risultò un insoddisfacente surrogato dei precedenti, ma più costosi, modelli. La gualdrappa-coprifonde è in vello di pecora nero, profilata a denti di lupo nel colore reggimentale, mentre la copertina sottosella è blu scuro, gallonata in bianco e profilata in blu scuro e recante, nei vertici delle estremità posteriori, il fregio di granata (distintivo delle truppe pesanti), in stoffa bianca. Gli staffili sono in cuoio ungherese bianco, mentre la staffe sono in ferro brunito. L’uomo è armato con la sciabola d’ordinanza a lama diritta con fodero in ferro ed elsa in rame ottonato e con una coppia di pistole riposte nelle apposite fonde, situate sui quartieri alti della sella e celate dalla predetta gualdrappa in vello di pecora. Una cinghietta in cuoio, passante sotto la suola e sopra il collo del piede, assicura gli speroni agli stivali. L’eccitata cavalcatura del nostro protagonista, che ha sopravanzato di qualche lunghezza quelle montate dalle altre “sciabole” del Settimo, che caricano nel fragore, nella polvere e nel fumo del campo di battaglia, è grigia…come tradizione (e secondo la disponibilità) per i trombettieri di pressoché tutte la specialità montate.

Olio su tela

Cm 40 x 30

Collezione privata


Route en hiver

Route en hiver

Route en hiver

Stefano Manni

Route en hiver

Ufficiale e Tromba del Secondo Reggimento Carabinieri a Cavallo, tenuta da campagna 1810 – 1811

La tela mostra un ufficiale (in primo piano in sella a cavallo baio-scuro) ed un trombettiere del II Carabinieri a Cavallo, nel periodo compreso tra il 1810 ed il 1811. L’appartenenza al secondo reggimento è testimoniata dalla cresta azzurra che orna il cimiero del trombettiere (senza armatura, secondo la generale tradizione delle truppe montate dotate di corpetto, e con la giubba guarnita dalle caratteristiche bottoniere bianche), i trombettieri del primo reggimento, infatti, secondo fonti storiche, erano soliti sfoggiare una cresta (altro…)