Una finestra aperta sulla «grande époque»

Legion d’Honneur

Legion d’Honneur

Legion d’Honneur

Stefano Manni

Legion d’Honneur

Ufficiale dei Dragoni dell’Imperatrice, alta tenuta verso la metà del 1806

Un decreto imperiale, datato 15 aprile 1806, stabilì la creazione di un reggimento di dragoni in seno alla Guardia Imperiale che, l’anno successivo, fu intitolato ad una madrina d’eccezione: l’imperatrice. Da allora l’unità fu nota come “Regiment de Dragons de l’Imperatrice

Inizialmente costituito da 2 squadroni di veterani ed uno di veliti, nel gennaio del 1812 l’unità era formata da 5 squadroni.

All’atto della creazione del reggimento, fu disposto che, per la bisogna, ciascuno dei reggimenti dragoni della linea fornisse una dozzina di effettivi con almeno sei anni di onorato servizio (più tardi dieci), la partecipazione, senza demerito, ad almeno due campagne ed un’altezza non inferiore ai 173 cm.

Sembra che, comunque, a quanto si evince dalle cronache, questa soluzione abbia privato i reggimenti di linea di un certo numero dei loro uomini con maggiore esperienza senza, peraltro, raggiungere l’obiettivo di completare la forza prevista per il nuovo reparto…sei mesi dopo la data del decreto di costituzione, infatti, gli organici dell’unità lamentavano ancora parecchie caselle vuote.

Alla partenza per la sfortunata avventura russa, nel 1812, il reggimento contava circa 1022 dragoni, organizzati su 5 squadroni, comandati da 64 ufficiali (per dovere di cronaca e completezza di informazione, Andrè Joineau e Jean Marie Mongin, nella loro collana “HISTOIRE & COLLECTION” riferiscono che solamente 130 uomini ed 11 ufficiali del reggimento, rivedranno il cielo di Francia dopo la Beresina).

Il reggimento fu totalmente riorganizzato nel 1813, su 1537 uomini e 91 ufficiali.

Come già per i Cacciatori a Cavallo ed i Granatieri a Cavallo della Guardia, anche i veliti dei Dragoni dell’Imperatrice dovevano provenire dalle migliori famiglie, essere in grado di provvedere in proprio alla cavalcatura, all’uniforme ed all’equipaggiamento, soddisfare i requisiti di altezza e saper leggere e scrivere.

I veliti, dopo almeno tre anni di servizio, potevano essere assegnati ad un reggimento della Vecchia Guardia o essere promossi sottufficiali ed i migliori tra essi anche divenire ufficiali in un reggimento di linea.

Nonostante dalle cronache si evinca che il reggimento sia stato meno impegnato di altri nelle campagne Napoleoniche, tuttavia quando lo fu si comportò benissimo, certamente in maniera degna di un’unità della Guardia…esso ebbe il suo struggente “canto del cigno” sul campo di Waterloo.

L’uomo che ho dipinto, nella insolita configurazione pittorica del “mezzobusto equestre sfumato”, è un ufficiale che veste la “grande tenue” di parata del 1806.

Gli ufficiali portavano uniformi pressoché identiche a quelle dei sottufficiali e della truppa, ma confezionate con panno di migliore qualità.

La tunica, infatti, è in fine panno color verde medio-scuro (tonalità comune anche ai dragoni della linea), con spallina, controspallina, cordellatura e fregi di granata, cuciti sui risvolti scarlatti delle falde, in oro (ocra-aurore per la truppa); sul risvolto pettorale sinistro è appuntata l’ambitissima onorificenza della Legion d’Onore.

Le spalline dei sottufficiali presentavano parti scarlatte.

L’elegante elmo alla “Minerve”, con turbante e visiera interamente rivestiti in pelle di leopardo, è guarnito dall’alto pennacchio scarlatto, alloggiato nella tulipe posta dietro l’orecchione sinistro.

Di essi è visibile il destro, circolare, leggermente convesso e con stella a cinque punte all’interno.

Bottoni e fibbia del cinturone (quest’ultima con stampigliatura di scudetto coronato con aquila ad ali spiegate), sono in lega di rame e ottone.

Una piccola aquila imperiale è stampigliata sui bottoni.

I due pendaglietti che oscillano sul petto dell’ufficiale, all’andatura del piccolo trotto del cavallo, sono in ottone e costituiscono parte integrante dell’intera cordellatura.

Le lunghe false tasche a tre punte profilate in scarlatto, saranno sempre una delle più vistose caratteristiche del prestigioso reparto.

Il nostro è armato con la tradizionale coppia di pistole alloggiate nelle fonde sull’arcione della sella e con una sciabola a lama ricurva con elsa in lega di rame, molto elaborata e recante sulla guardia una conchiglia traforata. Questa impugnatura era largamente diffusa anche tra gli ufficiali dei dragoni della linea; non mancano, tuttavia, riferimenti ad alcuni ufficiali del reggimento che avrebbero utilizzato un’impugnatura identica, ma arricchita da un piccolo fregio a granata al centro della conchiglia ed a qualcuno che, addirittura, si sarebbe dotato della stessa lama dei colleghi in forza ai Grenadiers a Cheval.

La dragona, avvolta attorno al polso, è in spesso tessuto dorato.

La truppa ed i sottufficiali avevano in dotazione lame ed else perfettamente identiche a quelle in uso presso i commilitoni dei Granatieri a Cavallo.

I calzoni sono in pelle di daino chiara, rinforzati da cucitura esterna, mentre la calzata degli stivali alti e semirigidi in cuoio, è migliorata dall’uso di ghette al ginocchio in tessuto bianco.

La gualdrappa è in panno verde medio-scuro, profilata nella stessa tonalità e gallonata in oro.

In corrispondenza dei vertici posteriori, essa presenta un fregio in oro raffigurante una corona imperiale.

Le staffe, in lega di rame e ottone, pendono da staffili in cuoio rosso (cuoio ungherese tinto in bianco e staffe in ferro per sottufficiali e truppa).

Siamo nel 1806 ed i copri-fonde delle pistole, sulla sella, sono ancora a due elementi, in tessuto verde madio e gallonati in oro (più tardi assumeranno una forma più tondeggiante ed aumenteranno a tre con l’aggiunta di una sottilissima profilatura scarlatta).

Almeno fino al 1812 i Dragoni dell’Imperatrice, parimenti ai Cacciatori a Cavallo della Guardia, montavano di preferenza cavalli dal manto sauro…dopo il disastro della Russia, con l’impressionante sterminio di cavalli che ne seguì, tali criteri assunsero, necessariamente una priorità assai più bassa.

Olio su tela

20 x 30

Collezione dell’Autore

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...