Una finestra aperta sulla «grande époque»

La giberne perdue

La giberne perdue

La giberne perdue

Stefano Manni (dell’Isola di Torre Maìna)

La giberne perdue

Ufficiale subalterno dei Dragoni della Guardia Imperiale (Dragons de l’Imperatrice), uniforme da campagna fine 1813 – 1814 Campagna di Sassonia-Baviera, Tributo a Lucien Rousselot, omaggio a Jean Baptiste Edouard Detaille e memoria di Louis Michel Letort. Olio su tela cm. 50 x 30.

Per i dettagli uniformologici ed iconografici di questa tela, rimando al mio precedente lavoro dal titolo Avec son trompette, naturalmente nei termini di quanto afferisce il rango dell’uomo ritratto.

Come desumibile dalle cromie del paesaggio, siamo al termine di una tersa giornata autunnale ed una certa brezza spira dalla destra di chi guarda l’immagine, muovendo il crine del cavallo (che pure risente dei sussulti dovuti al momento del passaggio dal trotto al passo, in conseguenza de tiro a se delle redini, da parte del cavaliere, nonché del suo rilevarsi col busto e di un’aumentata pressione sulle staffe) e dell’elmo indossato dall’ufficiale.

L’uomo fa rallentare l’animale, uno snello e nevrile sauro (che sembra anche stato ferrato assai di recente, su cui tradizionalmente, ove possibile, erano montati gli effettivi di questo reparto d’elite) in quanto la sua attenzione pare essere stata attratta da una giberna, che qualcuno dei suoi uomini, forse ferito, ha perduto e che, ora, giace a terra (a destra in basso della tela) seminascosta da un abbondante ciuffo erboso… mentre delle piccole foglie, staccatesi da uno degli ormai spogli arbusti ed alberelli del rado sottobosco, volteggiano a mezz’aria.

Possiamo certamente collocare la scena che ho dipinto, nell’ambito delle tumultuose vicende legate agli scontri della cosiddetta “sesta coalizione”, in funzione anti-napoleonica, nella Campagna di Sassonia. Il fatto d’armi più prossimo, è senz’altro la Battaglia di Hanau (cittadina tedesca dell’Assia), 30 – 31 ottobre 1813, che vide opporsi gli Austriaci, agli ordini di Carl Phillip von Wrede, e i Francesi, nella quale il reggimento soffrì diverse perdite, come il Tenente Merelle, che restò ucciso, mentre altri 9 ufficiali furono feriti.

Brevemente, come antefatto, possiamo dire che dopo la sconfitta di Lipsia, l’Imperatore aveva iniziato un’ordinata marcia di rientro dal territorio tedesco verso quello francese ed il cocciuto Wrede tentò, senza successo, di bloccare questa manovra. Napoleone, infatti, sconfiggendolo duramente ad Hanau, e mantenendo il controllo del relativo abitato, si garantì la via del rientro.

In quel momento, il reggimento (creato come già detto con un decreto imperiale in data 15 aprile 1806 e che poco dopo il matrimonio del Grande Còrso con la principessa d’Austria divenne praticamente la guardia personale di quest’ultima, passando poi alla storia con il più noto nome di “Dragons de l’Imperatrice”) era al comando di Louis Michel Letort (“il coraggioso”, come lo definiva l’Imperatore stesso), che giusto il 16 dello stesso mese, a Wachau, era stato gravemente ferito alla testa.

Questo valoroso ufficiale, uno dei più celebrati eroi tra coloro che portarono con onore le cordelline della Guardia, sopravvissuto quasi miracolosamente alla disfatta di Russia, era, con ragione, stimatissimo dall’Imperatore…aveva, tanto rapidamente quanto meritatamente, salito i gradini di una fulgida carriera e la carica da lui guidata a Chateau-Thierry, nel 1814, che scompaginò ben tre quadrati nemici, resta ancora oggi come una delle più mirabili azioni di cavalleria di ogni tempo.

Letort giunse a guadagnarsi il grado di Generale di Divisione ed il titolo di conte prima di cadere da “coraggioso”, durante la Campagna di Waterloo, mentre, ancora alla testa dei suoi Dragoni dell’Imperatrice, come era suo abituale costume, guidava personalmente una carica contro forze prussiane.

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