L’Empereur, en chapeau, pour les Grenadiers a Pied de la Garde
Stefano Manni (di Torre Maina)
L’Empereur, en chapeau, pour les Grenadiers a Pied de la Garde
olio su tela, cm. 30 x 24
Omaggio a Paul Delaroche (il grande Maestro francese 1797 – 1856, allievo di Antoine Jean Baron Gros), Lucien Rousselot e Jean Baptiste Edouard Detaille.
Questa piccola tela dedicata all’Imperatore, raffigurato a mezzo-busto, è liberamente ispirata al celebre lavoro di Delaroche che, invece, lo ritrae a figura intera ed a capo scoperto. Possiamo ragionevolmente supporre di essere intorno alla seconda metà del mese di ottobre 1806 e l’espressione riflessiva e tranquilla al contempo, è certo conseguenza dei pensieri di Napoleone dopo la doppia vittoria di Jena-Auerstadt (14 ottobre 1806), mentre prendono corpo i prodromi di quella che sarà la “Campagna d’Inverno” del 1806 – 1807.
L’Uomo che ha dato il proprio nome ad un’epoca, era letteralmente venerato dai suoi soldati…la sua figura, dalla statura fisica modesta, il semplice cappello nero a bicorno e, non di rado, le falde del suo tipico e disadorno cappotto grigio che ondeggiavano tra i fumi e la polvere dei campi di battaglia, erano divenuti, per questi uomini, forse più familiari del pensiero del proprio padre ed, ai loro occhi, costituivano l’immagine di un capo geniale e brillante, di un comandante dotato di un carisma straordinario, che si segue ovunque e comunque e per il quale si è pronti a tutto.
Tra i reparti della Guardia Imperiale, che maggiormente gli furono sempre assai più che vicini, sia in termini morali che propriamente fisici, nella ininterrotta e diuturna vigilanza ravvicinata della sua persona e salvaguardia della sua incolumità, gli “Chasseurs a Cheval “ed i “Grenadiers a Pied” ebbero, di certo, un ruolo di preminenza.
L’incredibile attaccamento ed affetto, che gli effettivi di queste formazioni rivolgevano all’Imperatore, era da questi ricambiato, tra l’altro, con l’assiduità con cui egli soleva indossare la loro uniforme con i gradi, naturalmente simbolici, di colonnello.
In questo lavoro ho, dunque, ripreso l’immagine propostaci da Delaroche, nella quale il Grande Còrso indossa la tunica (nel caso specifico in morbido e pregevole panno blu scuro con risvolti al petto bianchi e bottoni tipici della Guardia…piatti, con leggero risalto sul perimetro e l’aquila al centro) dei “Grenadiers a Pied de la Garde Impèriale”, aggiungendo il celeberrimo e succitato bicorno con coccarda tricolore e fermaglio della stessa a “V” con il quale Napoleone è entrato nell’immaginario e nella memoria collettiva di contemporanei e posteri.
I paramani sono scarlatti con patte a tre punte (e relativi bottoncini dorati) bianche.
Anche nello splendido dipinto del Maestro francese, complice di certo la luce dell’opera, viene enfatizzato il marcato e pressoché onnipresente pallore che sembra essere stata una delle principali caratteristiche del volto di colui che fu arbitro dei destini d’Europa.
Sullo sfondo, in basso a destra, si percepisce l’alto schienale di una poltroncina o divanetto con parti in legno dorate e fodera in velluto scarlatto, impreziosita da piccole figure stilizzate di ape…simbolo delle virtù imperiali della laboriosità e fecondità.
Degne di nota, sull’augusto petto, la “Legion d’Honneur” (che parzialmente copre l’Ordine della Corona di Ferro) e la placca in argento di “Gran Maestro dell’Ordine della Legion d’Onore” (anch’essa parzialmente coperta dal risvolto al petto sinistro della tunica, di cui si ha notizia di versioni sia ricamate in filio d’argento che come spilla).
La voce è stata pubblicata il 23 dicembre 2014 da stefanomanni. Archiviata in 03 Personaggi napoleonici, 05 Ritratti con tag 1806, Antoine Jean Baron Gros, Campagna d’Inverno, chapeau, Empereur, Gran Maestro dell’Ordine della Legion d’Onore, Grenadiers a Pied de la Garde, Jean Baptiste Edouard Detaille, Legion d’Honneur, lucien rousselot, Ordine della Corona di Ferro, Paul Delaroche.
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