Una finestra aperta sulla «grande époque»

03 Personaggi napoleonici

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Mon beau général

Mon beau général
Mon beau général
Mon beau général

Stefano Manni (dell’Isola di Torre Maìna): “Mon beau général” – Ritratto del giovane Generale Teodoro Lechi (Brescia 16 gennaio 1778 – Milano 2 maggio 1866) tecnica mista pastelli ed olio su cartoncino spolvero, cm.37 x 27, collezione privata.

Stefano Manni (dell’Isola di Torre Maìna): “Mon beau général” – Portrait du jeune General Teodoro Lechi (Brescia 16 janvier 1778 – Milan 2 mai 1866), tecnique mixte pastels et huile sur carton saupudré, cm. 37 x 27, collection privée.

Quattordicesimo della numerosa figliolanza di Fausto Lechi, dopo le nozze con la Contessa Clara Martinengo Cesaresco, si arruolò, 19enne, nella “Legione Bresciana”, per poi approdare, all’atto della proclamazione della Repubblica Cisalpina, alla “VI Legione Cisalpina” (della quale guiderà il Primo Battaglione).

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Roberto Colla, un Napoleone italiano

Roberto Colla, un Napoleone italiano
Roberto Colla, un Napoleone italiano
Roberto Colla, un Napoleone italiano

Stefano Manni (dell’Isola di Torre Maìna) : ritratto del Dottor Roberto Colla, celeberrimo rievocatore italiano della figura di Napoleone.
Tecnica a pastelli misti su cartoncino “spolvero”, cm. 43 x 33 (copia da uno scatto fotografico).

Stefano Manni (dell’Isola di Torre Maìna) : portrait de Monsieur Roberto Colla, très célèbre reconstitueur italien de la figure de Napoléon.
Technique de pastel mixte sur carton “spolvero”, cm. 43 x 33 (copie d’après une photo).


Le Bayard de la Grande Armée

Le Bayard de la Grande Armée
Le Bayard de la Grande Armée
Le Bayard de la Grande Armée

Stefano Manni (dell’Isola di Torre Maìna):Le Bayard de la Grande Armée” – Portrait du Marechal Jean Baptiste Bessieres (Prayssac 6 aout 1768 – Weisenfels 1er mai 1813), huile sur toile, cm. 30 x 24, collection de l’auteur.

Stefano Manni (dell’Isola di Torre Maìna): “Il Baiardo della Grande Armata” – Ritratto del Maresciallo Jean Baptiste Bessieres  (Prayssac 6 agosto 1768 – Weisenfels 1 maggio 1813), olio su tela, cm. 30 x 24, collezione dell’autore.

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Ho dipinto questa piccola tela, dedicata alla figura del Maresciallo Jean Baptiste Bessieres, ricavandone le particolari sembianze dalle più popolari immagini che si hanno di questo personaggio singolare che, come il collega (e suo antagonista) Lannes, ebbe il privilegio di intrattenere rapporti di considerevole intimità con l’Imperatore Napoleone I.

Per quanto consenta il formato del lavoro (un mezzobusto) e le assai contenute dimensioni della tela, l’ho raffigurato con le insegne e gli effetti del rango di Maresciallo dell’Impero (pesanti spalline in canutiglia dorata, fascia trasversale in raso scarlatto chiaro e gran bicorno guarnito da passamaneria, coccarda e piumaggio bianco) sulla sua curata uniforme; l’ “Habit Veste” dei Cacciatori a Cavallo della Guardia Imperiale (corredato delle caratteristiche cordelline, trecce e pendagli, nel suo caso dorati).

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Lasalle, la sabre et la pipe

Lasalle, la sabre et la pipe
Lasalle, la sabre et la pipe
Lasalle, la sabre et la pipe

Stefano Manni (dell’Isola di Torre Maìna)

Lasalle, la sabre et la pipe

Olio su tela, cm. 40 x 30, collezione dell’autore

Come già per il Generale Colbert, ho voluto dedicare questa mia nuova tela alla figura dell’ “ussaro degli ussari”, ad uno dei più capaci e poliedrici comandanti di cavalleria leggera che servirono l’Imperatore, il Generale Antoine Charles Louis de Lasalle (Metz 10 maggio 1775 – Wagram 6 luglio 1809).

Ne ho ricavato le presumibili sembianze dalle più popolari immagini che si hanno di questo personaggio particolare, dalle sue abitudini di vita e dalla sua indole, ispirandomi poi ad un particolare di una bella tela di Alphonse Lalauze, e ritraendolo a tre quarti di busto, a cavallo, con le insegne del grado di generale di divisione, sulla pittoresca e personalissima uniforme (i cui colori erano i medesimi di quella del 7° Ussari) con cui la più popolare tradizione iconografica ce lo ha tramandato.

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Le General Colbert et sa pipe

Le General Colbert et sa pipe
Le General Colbert et sa pipe

Stefano Manni (dell’Isola di Torre Maìna)

Le General Colbert et sa pipe

Ritratto presumibile del Generale Pierre David Edouard de Colbert Chabanais, (Parigi 18 ottobre 1774 – 28 dicembre 1853).

Olio su tela, cm. 30 x 20, collezione dell’autore.

Omaggio a Jean Baptiste Edouard Detaille.

Questo lavoro è dedicato alla figura del Generale Colbert (ricavandone le presumibili sembianze dalle più popolari immagini che si hanno di questo personaggio particolare, tra gli uomini di spicco che servirono l’Imperatore), ritraendolo con le insegne del grado di generale di divisione, sull’uniforme del reparto alla cui testa compì le sue più memorabili imprese: i Lancieri Olandesi (Lancieri Rossi) della Guardia Imperiale.

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L’adieux des Gèants

L’adieux des Gèants
Stefano Manni (dell’Isola di Torre Maìna), L’addio dei Giganti

Stefano Manni (dell’Isola di Torre Maìna)

L’addio dei Giganti

Libera interpretazione della celebre opera di Paul Emile Boutigny. Olio su tela, cm. 40 x 50, collezione dell’autore.

Ho dipinto questa scena, ispirandomi (reinterpretandola in maniera volutamente “intimista”) ad una bellissima opera di Paul Emile Boutigny.

Nell’originale del grande maestro francese, l’ultimo incontro tra l’Imperatore e “l’Orlando dell’Armata”, avviene nella mesta confusione di un bivacco, in una corte rurale, certamente occupata per esigenze logistiche legate alla guerra in corso e adibita a provvisorio posto di medicazione da campo, dove il Chirurgo Capo dell’Armata, ha da poco terminato l’operazione di amputazione della gamba destra del maresciallo. A qualche metro dalla improvvisata barella dove giace Lannes, in secondo piano e quasi evanescenti, i membri del nutrito seguito dell’Imperatore.

Nel mio lavoro, ho invece immaginato che, informato dell’imminente visita di Napoleone, il Maresciallo Lannes, già a disagio per doversi presentare all’augusto amico amputato e sporco di sangue, si sia fatto sistemare alla meglio su una portantina approntata a giaciglio per la bisogna, abbia indossato la giubba della “Demi Tenue” (spazzolata e riattata alla meglio dagli attendenti, ma che non può non mostrare i segni dell’usura e della durezza dei combattimenti in prossimità del fiume) per il suo grado e rango, e si sia fatto portare fuori dalla situazione di dolore, squallore e promiscuità nella quale ha subito la cruenta operazione.

Nella situazione di debilitazione in cui versa il ferito (testimoniata tra l’altro dal pallore del volto e dai capelli inumiditi dal sudore), il freddo che certamente avrebbe avvertito al piede sinistro scalzato, è attenuato dalla coperta che un sollecito attendente ha sistemato a riparo dell’estremità.

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L’Aigle dans la neige

L’Aigle dans la neige

L’Aigle dans la neige

L’Aigle dans la neige

Stefano Manni (dell’Isola di Torre Maìna)

L’Aigle dans la neige

Olio su tela, cm. 40 x 30 (collezione dell’autore)

Ho dipinto questa piccola tela reinterpretando, dal punto di vista paesaggistico-meteorologico, un particolare di uno splendido e grande quadro di Jean Louis Ernest Meissonier (il grande pittore francese, maestro di Jean Baptiste Edouard Detaille, 21 febbraio 1815 – 31 gennaio 1891), raffigurante l’Imperatore a cavallo, con il suo Stato Maggiore, intento all’osservazione del Campo di Battaglia di Jena.

Ho dunque rappresentato l’Imperatore, in sella ad un (altro…)


Le Roland de l’Armée

Le Roland de l'Armée

Le Roland de l'Armée

Le Roland de l’Armée

Stefano Manni (dell’Isola di Torre Maìna)

Le Roland de l’Armée

Portrait, en Grand Bicorne, de Jean Lannes, Prince de Siewierz, Duc de Montebello et Marechal de l’Empire – Lectoure, 10 avril 1769 – Ebersdorf, 31 mai 1809, inspiré par une peinture signé Julie Volpeliere (d’après Gérard).

“L’Orlando dell’Armata”- Ritratto, in Grande Bicorno, di Jean Lannes, Principe di Siewierz, Duca di Montebello e Maresciallo dell’Impero – Lectoure 10 aprile 1769 – Ebersdorf, 31 maggio 1809, ispirato al ritratto del maresciallo firmato Julie Volpeliere (da Gérard).
Omaggio a Francois Gérard, Julie Volpeliere, Ernest Meissonier, Jean Baptiste Edouard Detaille e Lucien Rousselot – ossequio a David G. Chandler ed al Professor Donald D. Horward – olio su tela cm. 30 x 24, collezione dell’autore.

Ho dipinto quest’altra piccola tela, con grande emozione, nell’ammirato e deferente ricordo di una delle più emblematiche e sfolgoranti figure, nella numerosa compagine di Uomini e Soldati, che servirono l’Imperatore.

Jean Lannes vide la luce, secondogenito dei 4 maschi ed una femmina di un contadino guascone, il (altro…)


Avant le duel a cheval. Le Capitaine Gabriel Florian Feraud et son seconde

Avant le duel a cheval. Le Capitaine Gabriel Florian Feraud et son seconde

Avant le duel a cheval. Le Capitaine Gabriel Florian Feraud et son seconde

Avant le duel a cheval. Le Capitaine Gabriel Florian Feraud et son seconde

Stefano Manni (dell’Isola di Torre Maìna)

Avant le duel a cheval. Le Capitaine Gabriel Florian Feraud et son seconde

du roman de Joseph Conrad “Les duellistes” – Hommage à Ernest Meissonier, Jean Baptiste Edouard Detaille, Lucien Rousselot, Joseph Conrad et Ridley Scott.
Huile sur toile, cm. 30 x 40 – collection de l’auteur.

Prima del duello a cavallo. Il Capitano Gabriel Florian Feraud e il suo secondo

dal romanzo di Joseph Conrad “I duellanti” – Omaggio ad Ernest Meissonier, Jean Baptiste Edouard Detaille, Lucien Rousselot, Joseph Conrad e Ridley Scott.
Olio su tela – cm. 30 x 40 – collezione dell’autore.

Ho dipinto questa piccola tela reinterpretando, dal punto di vista uniformologico (per poter raffigurare due ufficiali del glorioso e notissimo 7° Ussari), una piccola porzione di una, corale, grande e meravigliosa, di (altro…)


Petit bivouac de l’Empereur

Stefano Manni (dell’Isola di Torre Maìna)

Petit bivouac de l'Empereur
Petit bivouac de l’Empereur

“Petit bivouac de l’Empereur” – l’Empereur en habit a la chasseur et capote

Olio su tela, cm 30 x 13, collezione dell’autore.

Questa piccolissima tela, che nasce da una rivisitazione e re-interpretazione di un bellissimo lavoro del 1888 di Ernest Crofts (il valente pittore inglese 1847 – 1911, contemporaneo di Edouard Detaille, nato e morto un anno prima rispetto al grande Maestro francese), rappresenta l’Imperatore al termine di una giornata che, certamente, non è stata priva di tumulti e concitazione.

L’atmosfera e la situazione sono inequivocabilmente quelle di un bivacco, allestito in una porzione del terreno in precedenza occupato dall’avversario (ne sono testimonianza la palla di cannone di piccolo calibro che, dopo l’impatto al suolo, si è fermata in corrispondenza della lieve protuberanza del terreno ed il ferro che un qualche “equino nemico” ha perduto…circostanza tutt’altro che infrequente. All’angolo destro basso dell’immagine si indovina l’orma, che la ruota di un carriaggio ha lasciato sul terreno, residuo che porta ad immaginare una non lontana, fangosa giornata di pioggia).

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Le Lion Rouge

Le Lion Rouge

Le Lion Rouge

Le Lion Rouge

Stefano Manni (dell’Isola di Torre Maìna)

Le Lion Rouge

Portrait de Michel Ney , Duc d’Elchingen, Prince de la Moskowa, Marechal de France, Chevalier de l’Ordre de Saint Louis, Grand Cordon de la Legion d’Honneur, Grande Croix de la Couronne de Fer d’Italie et de l’Ordre de Christ, 10 janvier 1769 – 7 decembre 1815, inspiré par une peinture de Francois Gerard, effectué en 1805.

Ritratto di Michel Ney, Duca di Elchingen, Principe della Moscova, Maresciallo di Francia, Cavaliere dell’Ordine di San Luigi, Gran Cordone della Legion d’Onore, Gran Croce della Corona Ferrea d’Italia e dell’Ordine di Cristo, 10 gennaio 1769 – 7 dicembre 1815, ispirato al ritratto del maresciallo firmato Francois Gerard, datato 1805.

Omaggio a Francois Gerard e Lucien Rousselot – ossequio a David G. Chandler ed al Generale Peter Young – olio su tela cm. 30 x 24, collezione dell’autore.

Ho dedicato questa piccola tela, all’impetuosa, controversa, eroica, romantica e sfortunata figura di uno dei più celebri marescialli dell’Imperatore corredandolo, rispetto all’originale dipinto dal Gerard con la giubba (demi tenue) e le insegne di servizio, dell’ampio e vistoso bicorno, con abbondante passamaneria in tessuto ocra e piumaggio bianco, previsto per il suo rango e grado.
Prima di procedere con le note storico-biografiche dell’uomo, una breve precisazione uniformologica : la tunica indossata è quella della (altro…)


The last opponent of the Emperor

The last opponent of the Emperor

The last opponent of the Emperor

The last opponent of the Emperor

Stefano Manni (di Torre Maina)

The last opponent of the Emperor

Olio su tela cm. 30 x 20

Ho dipinto questa piccola tela, ispirata al bellissimo quadro, opera di Sir Thomas Lawrence, dipinto nel 1814, nell’anno in cui ricorre il bicentenario della Battaglia di Waterloo e non è certamente inesatto affermare che, al pari dell’ammiraglio Horatio Nelson, anche Arthur Wellesley (primo Duca di Wellington e comandante militare sul campo della coalizione che in quell’epica battaglia sconfisse l’Imperatore), rappresenti un’icona della storiografia inglese del XIX Secolo.

Alcune brevi e sintetiche note biografiche su quello che sarà il soldato, il Maresciallo di Campo e lo statista Arthur Wellesley (tra i contemporanei compatrioti più tardi noto come “il duca di ferro”); vede la luce il primo maggio 1769 (giusto 3 mesi e ½ prima dell’Imperatore Napoleone Primo) in Irlanda, esattamente al (altro…)


The last opponent of the Emperor, studio-disegno preparatorio

KONICA MINOLTA DIGITAL CAMERAStefano Manni (di Torre Maina)

The last opponent of the Emperor

Etude pour un portrait de monsieur Arthur Wellesley, 1re duc de Wellington, le dernier adversaire de l’Empereur, inspiré par une peinture de sir Thomas Lawrence, effectué en 1814.

Drawing for a portrait of sir Arthur Wellesley, 1st duke of Wellington, the last opponent of the Emperor, inspired by a painting by sir Thomas Lawrence, performed in 1814.

Studio-disegno preparatorio per un ritratto di Sir Arthur Wellesley, 1° Duca di Wellington, l’ultimo avversario dell’Imperatore, ispirato da un dipinto del 1814 di Sir Thomas Lawrence.


L’Empereur, en Habit a la Chasseur a Cheval de la Garde

L’Empereur, en Habit a la Chasseur a Cheval de la Garde - 1809

L’Empereur, en Habit a la Chasseur a Cheval de la Garde – 1809

Stefano Manni (dell’Isola di Torre Maìna)

L’Empereur, en Habit a la Chasseur a Cheval de la Garde – 1809

olio su tela, cm. 30 x 24

Omaggio a Paul Delaroche , Lucien Rousselot e Jean Baptiste Edouard Detaille.

Anche questa mia piccola tela è dedicata all’Imperatore, raffigurato ancora a mezzo-busto, e sempre liberamente ispirata al lavoro di Delaroche. Storicamente potremmo collocarci intorno all’estate del 1809, segnatamente nei primi giorni del luglio di quell’anno, ad una manciata di ore, si può dire, dalla Battaglia di Wagram.

Sono, dunque, trascorsi quasi 3 anni dalla “Campagna d’Inverno” (1806 – 1807, nel corso delle cui vicende ho immaginato di collocare il precedente ritratto di Napoleone) e, pur risultando chiaro trattarsi della stessa persona, nella stessa postura e con il medesimo sguardo, tuttavia forse si nota un che, quasi impercettibile, di diverso nell’espressione…dovuto alle vicende storico-politico-militari e, (altro…)


L’Empereur, en chapeau, pour les Grenadiers a Pied de la Garde

L’Empereur, en chapeau, pour les Grenadiers a Pied de la Garde

Stefano Manni (di Torre Maina)

L’Empereur, en chapeau, pour les Grenadiers a Pied de la Garde

olio su tela, cm. 30 x 24

Omaggio a Paul Delaroche (il grande Maestro francese 1797 – 1856, allievo di Antoine Jean Baron Gros), Lucien Rousselot e Jean Baptiste Edouard Detaille.

Questa piccola tela dedicata all’Imperatore, raffigurato a mezzo-busto, è liberamente ispirata al celebre lavoro di Delaroche che, invece, lo ritrae a figura intera ed a capo scoperto. Possiamo ragionevolmente supporre di essere intorno alla seconda metà del mese di ottobre 1806 e l’espressione riflessiva e tranquilla al contempo, è certo conseguenza dei pensieri di Napoleone dopo la doppia vittoria di Jena-Auerstadt (14 ottobre 1806), mentre prendono corpo i prodromi di quella che sarà la “Campagna d’Inverno” del 1806 – 1807.

L’Uomo che ha dato il proprio nome ad un’epoca, era letteralmente venerato dai suoi soldati…la sua figura, dalla statura fisica modesta, il semplice cappello nero a bicorno e, non di rado, le falde del suo tipico e disadorno cappotto grigio che ondeggiavano tra i fumi e la polvere dei campi di battaglia, erano divenuti, per questi uomini, forse più familiari del pensiero del proprio padre ed, ai loro occhi, costituivano l’immagine di un capo geniale e brillante, di un comandante dotato di un carisma straordinario, che si segue ovunque e comunque e per il quale si è pronti a tutto.

Tra i reparti della Guardia Imperiale, che maggiormente gli furono sempre assai più che vicini, sia in termini morali che propriamente fisici, nella ininterrotta e diuturna vigilanza ravvicinata della sua persona e salvaguardia della sua incolumità, gli “Chasseurs a Cheval “ed i “Grenadiers a Pied” ebbero, di certo, un ruolo di preminenza.

L’incredibile attaccamento ed affetto, che gli effettivi di queste formazioni rivolgevano all’Imperatore, era da questi ricambiato, tra l’altro, con l’assiduità con cui egli soleva indossare la loro uniforme con i gradi, naturalmente simbolici, di colonnello.

In questo lavoro ho, dunque, ripreso l’immagine propostaci da Delaroche, nella quale il Grande Còrso indossa la tunica (nel caso specifico in morbido e pregevole panno blu scuro con risvolti al petto bianchi e bottoni tipici della Guardia…piatti, con leggero risalto sul perimetro e l’aquila al centro) dei “Grenadiers a Pied de la Garde Impèriale”, aggiungendo il celeberrimo e succitato bicorno con coccarda tricolore e fermaglio della stessa a “V” con il quale Napoleone è entrato nell’immaginario e nella memoria collettiva di contemporanei e posteri.

I paramani sono scarlatti con patte a tre punte (e relativi bottoncini dorati) bianche.
Anche nello splendido dipinto del Maestro francese, complice di certo la luce dell’opera, viene enfatizzato il marcato e pressoché onnipresente pallore che sembra essere stata una delle principali caratteristiche del volto di colui che fu arbitro dei destini d’Europa.

Sullo sfondo, in basso a destra, si percepisce l’alto schienale di una poltroncina o divanetto con parti in legno dorate e fodera in velluto scarlatto, impreziosita da piccole figure stilizzate di ape…simbolo delle virtù imperiali della laboriosità e fecondità.

Degne di nota, sull’augusto petto, la “Legion d’Honneur” (che parzialmente copre l’Ordine della Corona di Ferro) e la placca in argento di “Gran Maestro dell’Ordine della Legion d’Onore” (anch’essa parzialmente coperta dal risvolto al petto sinistro della tunica, di cui si ha notizia di versioni sia ricamate in filio d’argento che come spilla).

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5 maggio, Vive l’Empereur!

A Cherbourg a cheval

A Cherbourg a cheval

Ma vraie gloire, ce n’est pas d’avoir gagné quarante batailles ; Waterloo effacera le souvenir de tant de victoires. Ce que rien n’effacera, ce qui vivra éternellement, c’est mon code civil, ce sont les procès-verbaux du Conseil d’Etat

 

 

 

IL CINQUE MAGGIO

Ode di Alessandro Manzoni

 

Ei fu. Siccome immobile,
Dato il mortal sospiro,
Stette la spoglia immemore
Orba di tanto spiro,
Così percossa, attonita
La terra al nunzio sta,

Muta pensando all’ultima
Ora dell’uom fatale;
Nè sa quando una simile
Orma di piè mortale
La sua cruenta polvere
A calpestar verrà.

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Casque de valeur en Russie

Casque de valeur en Russie

Casque de valeur en Russie

Stefano Manni (dell’Isola di Torre Maìna)

Casque de valeur en Russie

Olio su tela, cm 35 x 25, collezione dell’Autore

Ufficiale superiore del 2me Carabiniers a Cheval, Campagna di Russia 1812

Omaggio ad Edouard Detaille e a Lucien Rousselot. Tributo al Colonnello Aimable Guy Blancard.

La piccola tela che ho dipinto, ispirata da un suggestivo quadro di Detaille e che, per il rango del protagonista potrebbe richiamare la figura del Colonnello Aimable Guy Blancard (Comandante del II Carabiniers a Cheval dal 23 gennaio 1807 al 28 settembre 1813 e, dunque, alla testa degli uomini “rosso-crestati” anche nella massacrante e sfortunata Campagna di Russia), rappresenta, (altro…)


Le General Jean Jacques Desvaux de Saint Maurice, Baron de l’Empire

Le General Jean Jacques Desvaux de Saint Maurice, Baron de l’Empire

Le General Jean Jacques Desvaux de Saint Maurice, Baron de l’Empire

Stefano Manni

Le General Jean Jacques Desvaux de Saint Maurice, Baron de l’Empire

La tela che ho dipinto, ancorché di contenute dimensioni, ritrae, nell’uniforme con la quale maggiormente l’iconografia ce lo tramanda, il Generale Jean Jacques Desvaux de Saint Maurice. Si tratta di una delle figure di spicco sulle quali il “Grande Corso” poté sempre contare. Il nostro protagonista, nasce a Parigi il 26 giugno 1775. Ad 11 anni, nel 1786, entra nel collegio di Juilly, dove resta fino al 1790. Poco più tardi, nel 1792, lo troviamo Allievo Sottotenente presso la Scuola di Artiglieria di Chalons ed il 1° settembre di quell’anno è nominato Sottotenente in Seconda presso il 4° Reggimento Artiglieria a Piedi. Si distingue per comportamento, capacità e resa in servizio e, solo 3 mesi dopo, il 1° dicembre, viene promosso Sottotenente in Prima. Tra il 1792 e il 1793, assegnato all’ “Armèe des Alpes”, serve sotto Kellermann (altro nome destinato a fulgida memoria agli ordini di Napoleone). Il 31 luglio 1793, è nominato Aiutante Maggiore ed il 22 settembre consegue il grado di Capitano… in quello stesso anno prende parte all’assedio di Lione ed al fatto d’arme di Boulon. Il 23 maggio 1794 lo troviamo tra (altro…)


Au carrefour en une journèe d’automne: Souvenir de d’Hautpoul, 1805

Au carrefour en une journèe d’automne: Souvenir de d’Hautpoul, 1805

Au carrefour en une journèe d’automne: Souvenir de d’Hautpoul, 1805

Stefano Manni  

Au carrefour en une journèe d’automne: Souvenir de d’Hautpoul, 1805

Generale di Divisione di cavalleria pesante

Il dipinto, che trae ispirazione da una delle tante e celebri tele di Edouard Detaille, l’insigne maestro francese (allievo prediletto di Jean Louis Ernest Meissonier), ispiratore di cospicua parte dei miei lavori a tema Napoleonico, vuole fare omaggio e memoria ad uno dei più grandi e carismatici comandanti di cavalleria che hanno servito sotto l’Imperatore: il Generale Jean Joseph Ange, conte d’Hautpoul. Legatissimo alla specialità dei corazzieri (che magistralmente guidò, assieme al Generale Nansouty, nella fragorosa e travolgente carica che ad Austerlitz sbaragliò il corpo di cavalleria austriaco, consegnando a Napoleone una delle sue più brillanti e leggendarie vittorie), ci viene tramandato come un uomo di imponente presenza fisica, (una sorta di gigante, per l’epoca), spesso in sella a cavalli poderosi, pur nella flessuosità ed eleganza proprie dell’animale “motore della civiltà”. Nato il 13 maggio 1754 a Cahuzac sur Vère, da una delle più illustri e datate famiglie di Francia, aveva soltanto 15 anni quando, per la prima volta, vestì l’uniforme della Legione Còrsa. Due anni più tardi, si ha notizia di lui nelle fila dei Cacciatori della Linguadoca e nel 1777 ricevette le sue prime spalline da ufficiale: Sottotenente. Dopo lo scoppio della Rivoluzione, nonostante i suoi nobili natali, non pensò di lasciare l’Esercito e, tra il 1792 ed il 1794 bruciò rapidamente le tappe della carriera militare. La sua carismatica personalità, unita all’eccezionale ascendente che aveva sui sottoposti, ne fecero un (altro…)


A Cherbourg a cheval

A Cherbourg a cheval

A Cherbourg a cheval

Stefano Manni

A Cherbourg a cheval

da un’immagine del monumento equestre all’Imperatore di Cherbourg

Pastello su cartone colorato

Cm 46 x 30 ca.

Collezione privata

Inserimento 13 luglio 2010


Il giovane Bonaparte

Il giovane Bonaparte

Il giovane Bonaparte

Stefano Manni

Ritratto del giovane Bonaparte, ventitreenne ufficiale della Guardia nazionale

(tratto liberamente da una tela di Philippoteaux)

Olio su tavola ovale

Cm 30 x 40

Collezione dell’Autore