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Roberto Colla, un Napoleone italiano

Roberto Colla, un Napoleone italiano
Roberto Colla, un Napoleone italiano
Roberto Colla, un Napoleone italiano

Stefano Manni (dell’Isola di Torre Maìna) : ritratto del Dottor Roberto Colla, celeberrimo rievocatore italiano della figura di Napoleone.
Tecnica a pastelli misti su cartoncino “spolvero”, cm. 43 x 33 (copia da uno scatto fotografico).

Stefano Manni (dell’Isola di Torre Maìna) : portrait de Monsieur Roberto Colla, très célèbre reconstitueur italien de la figure de Napoléon.
Technique de pastel mixte sur carton “spolvero”, cm. 43 x 33 (copie d’après une photo).


L’adieux des Gèants

L’adieux des Gèants
Stefano Manni (dell’Isola di Torre Maìna), L’addio dei Giganti

Stefano Manni (dell’Isola di Torre Maìna)

L’addio dei Giganti

Libera interpretazione della celebre opera di Paul Emile Boutigny. Olio su tela, cm. 40 x 50, collezione dell’autore.

Ho dipinto questa scena, ispirandomi (reinterpretandola in maniera volutamente “intimista”) ad una bellissima opera di Paul Emile Boutigny.

Nell’originale del grande maestro francese, l’ultimo incontro tra l’Imperatore e “l’Orlando dell’Armata”, avviene nella mesta confusione di un bivacco, in una corte rurale, certamente occupata per esigenze logistiche legate alla guerra in corso e adibita a provvisorio posto di medicazione da campo, dove il Chirurgo Capo dell’Armata, ha da poco terminato l’operazione di amputazione della gamba destra del maresciallo. A qualche metro dalla improvvisata barella dove giace Lannes, in secondo piano e quasi evanescenti, i membri del nutrito seguito dell’Imperatore.

Nel mio lavoro, ho invece immaginato che, informato dell’imminente visita di Napoleone, il Maresciallo Lannes, già a disagio per doversi presentare all’augusto amico amputato e sporco di sangue, si sia fatto sistemare alla meglio su una portantina approntata a giaciglio per la bisogna, abbia indossato la giubba della “Demi Tenue” (spazzolata e riattata alla meglio dagli attendenti, ma che non può non mostrare i segni dell’usura e della durezza dei combattimenti in prossimità del fiume) per il suo grado e rango, e si sia fatto portare fuori dalla situazione di dolore, squallore e promiscuità nella quale ha subito la cruenta operazione.

Nella situazione di debilitazione in cui versa il ferito (testimoniata tra l’altro dal pallore del volto e dai capelli inumiditi dal sudore), il freddo che certamente avrebbe avvertito al piede sinistro scalzato, è attenuato dalla coperta che un sollecito attendente ha sistemato a riparo dell’estremità.

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L’Aigle dans la neige

L’Aigle dans la neige

L’Aigle dans la neige

L’Aigle dans la neige

Stefano Manni (dell’Isola di Torre Maìna)

L’Aigle dans la neige

Olio su tela, cm. 40 x 30 (collezione dell’autore)

Ho dipinto questa piccola tela reinterpretando, dal punto di vista paesaggistico-meteorologico, un particolare di uno splendido e grande quadro di Jean Louis Ernest Meissonier (il grande pittore francese, maestro di Jean Baptiste Edouard Detaille, 21 febbraio 1815 – 31 gennaio 1891), raffigurante l’Imperatore a cavallo, con il suo Stato Maggiore, intento all’osservazione del Campo di Battaglia di Jena.

Ho dunque rappresentato l’Imperatore, in sella ad un (altro…)


Petit bivouac de l’Empereur

Stefano Manni (dell’Isola di Torre Maìna)

Petit bivouac de l'Empereur
Petit bivouac de l’Empereur

“Petit bivouac de l’Empereur” – l’Empereur en habit a la chasseur et capote

Olio su tela, cm 30 x 13, collezione dell’autore.

Questa piccolissima tela, che nasce da una rivisitazione e re-interpretazione di un bellissimo lavoro del 1888 di Ernest Crofts (il valente pittore inglese 1847 – 1911, contemporaneo di Edouard Detaille, nato e morto un anno prima rispetto al grande Maestro francese), rappresenta l’Imperatore al termine di una giornata che, certamente, non è stata priva di tumulti e concitazione.

L’atmosfera e la situazione sono inequivocabilmente quelle di un bivacco, allestito in una porzione del terreno in precedenza occupato dall’avversario (ne sono testimonianza la palla di cannone di piccolo calibro che, dopo l’impatto al suolo, si è fermata in corrispondenza della lieve protuberanza del terreno ed il ferro che un qualche “equino nemico” ha perduto…circostanza tutt’altro che infrequente. All’angolo destro basso dell’immagine si indovina l’orma, che la ruota di un carriaggio ha lasciato sul terreno, residuo che porta ad immaginare una non lontana, fangosa giornata di pioggia).

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